Giovedì 14 febbraio 2013, nella Sala Capitolare del Senato, a Roma, è stato presentato il libro"Credere è reato? Libertà religiosa nello stato laico e nella società aperta", volume curato dal prof. Luigi Berzano che raccoglie 23 saggi scritti da giuristi, filosofi, sociologi e giornalisti italiani.
Il volume, pubblicato lo scorso dicembre dalla "Edizioni Messaggero di Padova", è stato presentato attraverso un mini-convegno dedicato ai temi oggetto del libro, tra cui la paventata intenzione di alcuni politici della precedente legislazione, per altro mal consigliati, di reintrodurre nel nostro ordinamento giuridico il defunto reato di plagio, chiamandolo "reato di manipolazione mentale".
L'avvocato Mauro Mellini e il prof. Pietro Nocita hanno spiegato perché sia da un lato anticostituzionale e, dall’altro, impossibile da verificare tecnicamente la concezione stessa della manipolazione mentale, mentre il prof. Marco Vannini, autore di libri sulla mistica cristiana medievale, ha spiegato come il concetto di “credere” contenga in sé una sorta di “follia” che lo ripara da ogni convenzione e da ogni condizionamento.
Il prof. Luigi Berzano ha spiegato lo spirito che anima l’intero volume: la scelta di un percorso spirituale e religioso non può essere limitata o diventare oggetto di speculazioni estranee alla persona stessa, da parte di terzi.
Occorre tutelare il diritto di ogni forma spirituale a esistere e il diritto di ogni cittadino a orientarsi verso quella che ritiene più adatta a sé; questo può avvenire attraverso l’incontro e il dialogo che non mettano in discussione l’essenza di ogni percorso ma che sottolineino l’atto di libertà sotteso a ogni scelta spirituale.
In pratica, in un tempio della politica – la Biblioteca del Senato – si è affermata l’importanza che la politica stia fuori dall’ambito delle scelte di fede: un segno buono in vista dei tempi che ci attendono.